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L’itinerario comprende il passaggio attraverso la maggiorparte dei paesi facenti parte la Grecìa Salentina. In questo itinerario descriveremo soprattuto l’aspetto rurale e ambientale (gli elementi storico artistici presenti nei vari paesi sono esposti nei successivi itinerari). Si parte da Soleto (vedi itineraio n°2) il paese storicamente e artisticamente più rappresentativo dell’area.
Il territorio di Soleto è punteggiato da decine di cave per l’estrazione della omonima durissima pietra che da millenni è utilizzata per la realizzazione dei basolati dei centri storici salentini.
Lasciamo Soleto e proseguendo per la via che conduce verso Martano dopo circa 1 km si svolta sulla destra e si osserva sull’altura della Serra l’imponente mole della cinquecentesca Masseria fortificata di Torre Cumirri che ci porta alla memoria i terribili saccheggi perpetrati per secoli da Saraceni e Turchi in questo lembo d’Italia.
L’ambiente rurale è disseminato da chilometri di muretti a secco che nei vari millenni furono realizzati al fine di dividere i vari appezzamenti di terreno e le proprietà. Alcuni di questi risalgono addirittura al periodo messapico ed altri ancora fanno parte della centuriazione romana realizzata tra III e II secolo prima di Cristo.
Molto presenti sono anche i caratteristici trulli salentini (Pagghiare, furnieddri in gergo locale) che punteggiano tutto l’ambiente rurale salentino. Molto diversi dai loro omologhi presenti nel Salento settentrionale e nella Provincia di Bari, perché più antichi e con funzioni diverse, venivano utilizzati per contenere gli attrezzi agricoli e far riposare i contadini durante i caldissimi pomeriggi estivi salentini.
Dopo circa 3 km si giunge a Corigliano. (vedi itineraio n°3)
La prima cosa che ci accoglie è l’enorme mole cilindrica del serbatoio di contenimento di acqua dell’acquedotto pugliese che, per chi non lo sapesse, venne realizzato in epoca fascista ed è il più lungo del mondo. Il serbatoio è il più grande d’Europa nel suo genere.
Prendiamo poi il via per raggiungere attraverso un’arteria secondaria la vicina Melpignano (vedi itineraio n°3). L’ambiente rurale di questa zona è caratterizzato dalla presenza di una grande quantità di cave per l’estrazione della tenera Pietra leccese, il vero segreto di tutta l’arte salentina e in particolare del Barocco.
A Melpignano sono presenti ben 3 menhir che testimoniani la frequentazione dell’area sin dalla preistoria.
Meno di 1 km distanzia Melpignano da Castrignano dei Greci. (vedi itineraio n°3).
E ancora tre chilometri separano Castrignano da Carpignano salentino. (vedi itineraio n°4).
Il territorio rurale di Carpignano è caratterizzato da un grande e plurimillenario uliveto che si estende per svariate decine di chilometri quadrati.
Il Salento (e la Puglia in senso più ampio) rapppresenta con i suoi circa sessanta milioni di alberi (molti dei quali secolari o pluri secolari) il territorio a maggior densità ulivetata del mondo che rappresenta il vero “oro” del nostro territorio.
Da Carpignono si imbocca la strada che collega con Otranto e si giunge a Martano (vedi itineraio n°4) il paese più popoloso della Grecìa salentina.
Da Martano ci spostiamo alla volta di Zollino (vedi itineraio n°2) non trascurando nel cammino di visitare il villaggio bizantino oramai abbandonato da tempo di Apigliano.
Da Zollino si imbocca la via che dalla stazione, dopo appena 2 km, porta nella bella Sternatia (Chora in Grico) (vedi itineraio n°2) il paese dove si conserva meglio la lingua greca.
Da Sternatia, salendo sulla serra di Soleto si prende l’antica via di collegamento messapica Soleto-Roca e attraverso il secolare uliveto che l’umanista salentino quattrocentesco Antonio De Ferraris detto Il Galateo ci descrive nel suo volume De situ Japigyae si giunge al nostro punto di partenza, Soleto. |